I nostri pesci

TROTA MARMORATA: E’ una specie autoctona, endemica dei principali corsi d’acqua che sfociano nell’alto Adriatico. Ha il corpo fusiforme e allungato, rispetto alla Fario possiede una testa di maggiori dimensioni, La bocca è grande e dotata di una dentatura robusta. La sua livrea presenta di fondo una colorazione grigiastra, che diventa più chiara sul ventre, e sul corpo è diffusa una evidente marmoreggiatura bruna – rossiccia. E’ un pesce carnivoro: nei suoi primi anni la sua dieta è simile a quella della Fario, basata su piccoli organismi acquatici del fondo; con l’aumentare delle dimensioni evidenzia una spiccata ittiofagia. Il periodo riproduttivo cade nei mesi di novembre e dicembre, nei quali i riproduttori compiono grandi spostamenti alla ricerca di aree ghiaiose, adatte alla deposizione delle uova. In Astico c’è un rifiorire della trota Marmorata. Nel nostro bacino ed in Provincia di Vicenza è VIETATA LA CATTURA DELLA TROTA MARMORATA.

TROTA FARIO: Specie tipica degli ambienti torrentizi delle nostre parti, amante di acque correnti e ossigenate, con fondali ghiaiosi e sassosi. Ha il corpo fusiforme, con bocca dotata di numerosi piccoli denti. La sua colorazione è scura sul dorso e diventa più chiara e argentata sui fianchi e bianca o giallastra sul ventre. La sua livrea presenta delle macchie rosse e nere in numero variabile sulla zona dorsale e nei fianchi, macchie circolari contornate da un alone più chiaro. E’ carnivora e si ciba soprattutto di invertebrati acquatici, i soggetti più grossi manifestano una tendenza all’ittiofagia. La maturità sessuale per i maschi avviene al secondo anno, per la femmina al terzo. Il periodo riproduttivo cade tra Novembre e Gennaio, durante il quale le Fario compiono delle migrazioni per raggiungere le aree di frega solitamente in fondi sabbiosi-ghiaiosi, ove le femmine depongono le uova con movimenti della coda, in seguito le uova vengono fecondate dal maschio e successivamente ricoperte. La misura minima della Fario è di 20 cm e la troviamo in tutti i torrenti della concessione. EPOCA DI DIVIETO: dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato Marzo.

TROTA IRIDEA: Specie alloctona, originaria dell’America del Nord ed è stata introdotta in Italia alla fine del secolo scorso, come specie d’allevamento. La sua colorazione bruno verdastra sul dorso e si fa più chiara sui fianchi e bianca sul ventre, n ei fianchi in posizione mediana è sempre presente una fascia rosa, piu’ vivace nei maschi nel periodo riproduttivo. Numerosi puntini neri sono presenti su tutto il corpo e sulle pinne dorsali e anali. La sua dieta è simile a quella della trota Fario e può raggiungere i 70 cm e più. Si riproduce in inverno, misura minima 20 cm e la troviamo prevalentemente nelle rogge e canali di Pronta Cattura ove viene introdotta periodicamente.

IBRIDO: Sono trote che annoverano nel loro genealogico incroci tra la trota Fario e la trota marmorata. L’ibrido presenta una serie ampissima di caratteri intermedi sia come aspetto sia come struttura del corpo tra le due specie. Presente in Astico.

TEMOLO: E’ un pesce di medie dimensioni, può raggiungere e superare i  cm. Ha il corpo fusiforme e la testa piccola. Particolarità del temolo è la grande pinna dorsale, di norma più sviluppata nei maschi che nelle femmine. La colorazione del dorso è è grigio scura e si schiarisce sui fianchi ove sono presenti dei riflessi argentati, mentre il ventre è bianco scuro. Macchie nere presenti sulla parte anteriore del corpo e sulla pinna dorsale, quest’ultima è grigia con delle sfumature rosso-violacee. E’ un pesce solitamente gregario e si riproduce in primavera e raggiunge la sua maturità sessuale al terzo anno. Nel periodo di frega le femmine depongono le uova sui fondali ghiaiosi in piccoli solchi scavati dalle femmine, e da queste successivamente ricoperte. I maschi dominanti difendono le aree di frega che possono essere raggiunte solamente dalle femmine giunte a maturazione delle gonadi. Presente in Astico e nelle sue rogge ove raggiunge discrete dimensioni. La cattura del temolo è vietata nel nostro bacino e nella provincia di Vicenza.

SCAZZONE (MARSON): Appartenente alla famiglia delle cottidi; assomiglia ad un ghiozzo, un evidente carattere distintivo è costituito dalle pinne vertebrali, libere nelle scazzone, trasformate in cm ventose nei ghiozzi. Ha capo grande, bocca ampia, pinne pettorali molto sviluppate. Può raggiungere i 18 cm. Predilige acque limpide ed ossigenate, con substrato sassoso o ghiaioso. Specie tipica dei torrenti montani, di carattere territoriale, si nutre di invertebrati acquatici, che ricerca sul fondo nelle ore crepuscolari e notturne. Epoca di riproduzione tra Febbraio e Aprile, in questo periodo i maschi assumono una colorazione più scura e difendono le aree di frega, ove vengono attirate le femmine che depongono le uova in un’unica massa. Epoca di divieto dal 1 Marzo al 30 Aprile. Lo troviamo in Astico, nel Posina e nella Val Leogra.

SANGUINEROLA: E’ un piccolo ciprinide reofilo che raggiunge la misura massima di 12 cm. Il corpo è slanciato e fusiforme nella parte anteriore, allungato nella parte posteriore. Il colore del corpo è bruno – olivastro, con bande trasversali scure. Ama acque limpide, fresche e ossigenate e solitamente vive in branco. Epoca di riproduzione si protrae tra maggio e luglio. Epoca di divieto 1 Maggio – 30 Giugno. Presente in Astico, soprattutto nei tratti pedemontani, in Leogra e nel Posina e in generale in tutte le rogge.

VAIRONE: E’ un ciprinide, dal corpo allungato, snello fusiforme, leggermente compresso, coperto di squame, piuttosto grandi. Il muso è piccolo, e la sua bocca ha delle piccole lebbra e termina al di sotto della narice anteriore. La pinna dorsale è corta e nasce posteriormente al livello delle inserzioni delle pinne ventrali. La pinna anale è corta, mentre quella caudale è biloba. Il vairone è un pesce gregario e solitamente si nutre di piccoli invertebrati di fondo, di planctonici e insetti alati che caccia a pelo d’acqua. Maturità sessuale viene raggiunta tra il secondo ed il terzo anno, e si riproduce tra la fine di Aprile e Agosto. Lo troviamo nei tratti pedemontani dei ns torrenti, nelle rogge e nei laghetti. Non ha epoche di divieto.

CAVEDANO: E’ un ciprinide di medio – grandi dimensioni, ha il corpo fusiforme di colore grigio scuro sul dorso e più chiaro sui fianchi e sul ventre. La bocca è in posizione mediana. Le pinne sono grigie e le scaglie cicloidi, piuttosto grandi. E’ un ciprinide reofilo che preferisce acque correnti con fondali ghiaiosi – sassosi. Discreto nuotatore e frequenta zone con discreta velocità di corrente. Ha un carattere gregario e con l’avanzare dell’età tende ad assumere atteggiamenti territoriali. Tiene una dieta variegata: piccoli vegetali, organismi acquatici di piccole dimensioni, è solito cacciare insetti e piccoli pesci. Si riproduce tra Maggio e Giugno e può raggiungere come dimensione i cm. di lunghezza. Non ha epoche di divieto lo troviamo nei tratti di fondovalle del Leogra, dell’Astico e Medio Astico e nelle rogge in generale della concessione.

BARBO COMUNE: Ciprinide di medio-grandi dimensioni, avente il corpo affusolato, con bocca dotata di 2 paia di barbigli. Abita nelle acque di pianura e pedemontane, caratterizzate da un’alta ossigenazione e con correnti molto veloci aventi fondi ghiaioso – sabbioso, dove frequenta le zone più profonde. E’ un pesce gregario, predilige una dieta carnivora e si nutre di invertebrati bentonici che ricerca sul fondo. La maturità sessuale viene raggiunta dal maschio tra i 2 – 3 anni di vita, mentre la femmina tra i 3 e i 4 anni, il periodo di frega avviene tra aprile e giugno, quando gruppi di barbi risalgono il corso d’acqua alla ricerca di zone idonee per la riproduzione. Può raggiungere i 60 cm, e non ha epoche di divieto, lo troviamo nel MEDIOASTICO e nelle sue rogge e nel fondovalle del torrente Leogra.

BARBO CANINO: Pesce di taglia medio-piccola, che in Italia supera raramente i 20 cm, il suo profilo dorsale è arcuato, mentre quello ventrale è rettilineo. La testa è allungata ed ha piccoli occhi, le sue labbra sono sviluppate e ha due paia di barbigli sulla mascella superiore, di cui il primo è più corto del secondo. La pinna anale supera di poco il punto d’inserzione della pinna caudale. Nel dorso ha una colorazione giallo – grigiastra con macchie scure, le sue pinne sono rossastre, ad eccezione della dorsale che spesso è grigia. Predilige i corsi d’acqua tra i 100 e i 300 mt e convive con la trota, sanguinerola, scazzone, cavedano e barbo comune. E’ un discreto nuotatore, predilige le zone dove la corrente è più moderata, e va in frega dalla seconda metà di maggio alla seconda metà di luglio. Il maschio raggiunge la maturità sessuale al terzo anno. Le femmine al quarto. Lo troviamo nel Medio – Astico e nelle sue rogge. In Provincia di Vicenza è vietata la cattura del barbo Canino.